Innanzitutto è doveroso fare una piccola distinzione tra i vari tipi di trapani odontoiatrici esistenti. Essi si dividono in due diverse categorie, proprio in base al loro funzionamento:
- le turbine sono quelle che sfruttano la forza dell’aria compressa per i loro movimenti;
- i micromotori elettrici sono motori in miniatura, sui quali vengono poi adattati terminali o punte, in base alle necessità del caso. A seconda dell’angolazione con cui vengono montate, tali punte vengono definite diritti o contrangolari.
Le turbine sono strumenti che riescono a raggiungere delle velocità molto elevate nel loro moto continuo, basti pensare che possono raggiungere i 500.000 giri al minuto. Hanno dunque un’ottinma capacità nella funzione di taglio. I micromotori invece raggiungono una velocità inferiore, circa 40.000 giri al minuto, ma superano le turbine nella funzione del momento torcente, cioè la forza che riescono ad imprimere su una determinata unità di superficie (tale forza in fisica si misura in newton fratto centimetri cubi).
Altra differenza sta nelle modalità di utilizzo. Le turbine infatti risultano essere molto più indicate nella preparazione dello smalto dentale, prima fase di molte operazioni odontoiatriche. I micromotori invece sono più indicati durante le operazioni vere e proprie, per la loro maggiore maneggevolezza, che li rende migliori dal punto di vista della sensibilità chirurgica e del controllo.